A Montescaglioso, in Basilicata, ogni 20 di agosto festeggiano il patrono San Rocco in un modo che riporta immediatamente alla storia e alle abitudini locali.
Ce ne aveva già parlato negli anni scorsi Lorenzo Fortunato, che conosce e ama in modo profondo le tradizioni del suo paese.
Quindi anche noi di Cavallo Magazine conosciamo un po’ l’enorme carro decorato in cartapesta trainato da sette cavalli, preceduto da un manipolo di circa quaranta cavalieri. E la vera e propria gara (con tanto d’asta) per aggiudicarsi il ruolo di Auriga, con oneri e onori annessi.
Ma come tanti altri turisti (nel nostro caso virtuali!) siamo rimasti colpiti dai poderosi cavalli protagonisti, ma anche dai bellissimi finimenti che si usano in questa occasione.

Lorenzo, ci può parlare di questi gioielli della selleria tradizionale?
“Sono finimenti lussuosi adatti ai cavalli da tiro pesante, realizzati da alcuni artigiani pugliesi. Un tempo servivano per i cavalli che lavoravano i campi nelle antiche masserie dell’Italia meridionale. Oggi invece servono sopratutto per bardare quelli che vengono utilizzati nelle numerose feste patronali che si svolgono in estate in Puglia e Basilicata”.
Come vengono vestiti questi cavalli?
“I sette cavalli che trainano il carro di San Rocco a Montescaglioso indossano un collare rigido (detto collana). E’ realizzato con un’imbottitura di paglia racchiusa in più strati di tela, e rifinito con strati di cuoio. Il tutto decorato con una lamina in alpacca (chiamata anche argentone, o argento tedesco: è una lega metallica composta principalmente da rame, zinco e nichel che ricorda l’argento). In cima al collare viene avvitato un pennacchio a forma sferica realizzato con setole naturali, generalmente di tasso, arricchito da strisce di raso colorate e da numerosi sonagli. La capezza (o cavezza) è realizzata da cinghie in cuoio e decorata con alpacca, setole di tasso, sonagli e fibbie in ottone. Gli stessi materiali vengono utilizzati per cucire i battipetto, con l’aggiunta di code di volpe”.
Anche il modo di attaccare i sette cavalli al carro è molto particolare.
“Le corde che servono per legare i cavalli al carro sono di fibra di lino e canapa. Hanno un colore scuro e vengono utilizzate perché questo materiale non irrita il pelo degli equini con lo sfregamento durante il tiro. Sono le stesse corde in uso sui pescherecci per ancorare le reti”.
Questi cavalli durante le prove in paese sembra che facciano musica.
“Chi visita questa città nei giorni che precedono la festa, sente spesso il tintinnio dei sonagli e dei campanelli che arricchiscono i finimenti. Il tutto accompagnato dal fragore dei ferri degli zoccoli dei cavalli che scalpitano a passo veloce lungo le vie, per allenarsi e prepararsi al meglio per lo spettacolare tiro della sera del 20 agosto. È un tintinnio che riempie l’aria di festa. Qui ricordiamo in modo particolare l’equipaggio della famiglia Andriulli: quando hanno condotto il carro (prima il padre, poi il figlio), il rumore dei sonagli era davvero assordante, una squadra che faceva rumore. Quando salivano i cavalli in paese si sentivano da lontano, non passavano inosservati. Ma per chi ama il mondo equestre ogni volta la festa di San Rocco a Montescaglioso è una vera e propria vetrina per osservare cavalli e finimenti splendidi”.
Ricordiamo che la guida del carro quest’anno è stata affidata a Domenico Santarcangelo. Che si è aggiudicato la tradizionale asta per una cifra che ha battuto tutti i record da quando è stata istituita l’asta per la guida del carro, cioè dalla fine degli anni ’60.
“Domenico Santarcangelo in passato ha sponsorizzato altre squadre. Ma quest’anno ha deciso di prendere lui stesso in mano le redini della situazione, nel vero senso della parola. Il padre di Domenico Santarcangelo, il signor Rocco, negli anni Ottanta era a capo di una grande squadra aggiudicataria del tiro del carro per molti anni e rimasta nei ricordi perché utilizzava i potenti cavalli da tiro pesante polacchi messi a disposizione da un noto importatore di cavalli di Santeramo in Colle”.
Grazie per averci raccontato anche quest’anno la vostra festa.
“Raccontare questo evento spettacolare non è semplice. La cosa più opportuna è assistere di persona: chi la vive la prima volta, di sicuro ritorna”.
Qui un altro articolo sulal festa di San Rocco a Montescaglioso, provincia di Matera.

L’Auriga Francesco Andriulli